Roberto Sacchetto Architetto MSA + Partners S.r.l.
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Concorso per la progettazione e la realizzazione di una palestra pubblica comunale a Carvico provincia di Bergamo in Italia.


La forza e il fascino della natura a da sempre stimolato nell’uomo una grande curiosità tanto è che nel corso dell’evoluzione del pensiero Architettonico della fine del XIX secolo si inaugurava l’Art Nouveau, a mio avviso uno tra i periodi più esaltanti ed effervescenti per la creatività e per il design, che celebrava il rapporto dell’uomo con la natura.

Proprio questo rapporto mi ha portato riflettere e a studiare un sistema costruttivo dinamico che prendesse spunto dalla natura, in questo caso da quella umana.

La mia ricerca è partita dal concetto di palestra, intesa come luogo di sport, quindi di movimento, oltre che ad altri concetti più legati alla filosofia dello spazio di aggregazione sociale per lo sport.

Il fascino dell’uomo, come organismo complesso composto di tessuti muscolari e ossa che danno origine a una struttura unica nel suo genere, capace non solo di stare in piedi ma di compiere straordinarie evoluzioni.

L’idea che ha preso forma era di creare una configurazione che facesse proprio il concetto di struttura leggera e dinamica.

Questo progetto è il risultato di un percorso di studio effettuato sulle fibre muscolari e la chiave di lettura biomorfica è basata sul concetto di sistema muscolo-scheletrico ove il muscolo è il movimento e lo scheletro è il sostegno.
L’evoluzione successiva del progetto è stata quella di escludere in maniera totalitaria i sistemi costruttivi convenzionali pilastro trave come strutture portanti.

Questo biomorfismo antropomorfico, ha permesso di ideare una struttura di sostegno di grande resistenza, che escludesse l’utilizzo di travi e pilastri di sostegno, nonostante la notevole ampiezza delle facciate che superano i 37 metri di lunghezza. La logica delle curve e delle inclinazioni, con la loro apparente irregolarità, non solo assicurano straordinarie prestazioni statiche, distribuendo pesi e spinte in modo ottimale, ma conferiscono una particolare freschezza e leggerezza al risultato finale, che assume un aspetto scattante ed elastico, nonostante la linearità complessiva della struttura.

Le stesse attese percettive di chi guarda l’edificio vengono stimolate da questa logica formale, a prima vista inconsueta, e invece sostanzialmente familiare perché tipica degli organismi viventi, di cui facciamo parte e che siamo quindi abituati a conoscere e riconoscere anche inconsciamente. L’edificio, aperto e luminoso, viene letto quindi come amichevole, familiare, accogliente e adeguato all’attività dinamica e salutare che vi si svolge.

La palestra è stata pensata come volume essenziale, un progetto semplice e leggero, in cerca di un rapporto attivo con l’ambiente circostante, ancora ricco di spazi verdi, che a sua volta interpreta con il dinamismo nell’aspetto delle sue forme ed elimina il concetto di divisione tra spazio interno e spazio esterno, cosa particolarmente inconsueta per una palestra e per come siamo abituati a vederle cioè spesso edifici chiusi e rigidi.

Sono arrivato infine alla ricerca di un materiale che per caratteristiche intrinseche avesse delle proprietà performanti dal punto di vista statico, che avesse in sé il concetto di ecosostenibilità a cui oggi non si può rinunciare e infine che avesse un colore naturale bianco stabile non soggetto agli agenti atmosferici.

La ricerca di questo materiale è approdata al cemento bianco fotocatalitico TXActive® prodotto da Italcementi, che ha soddisfatto le aspettative per le proprietà strutturali, per l’eco-sostenibilità del materiale impiegato che è in grado di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria e l’aspetto estetico della finitura, che abbinato ad inerti e polveri di marmo granitiche selezionate garantiscono la durata nel tempo di questo bianco brillante che dà un senso di plasticità della materia.

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